- Oggetto:
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LINGUISTICA ITALIANA MAGISTRALE
- Oggetto:
ITALIAN LINGUISTICS
- Oggetto:
Anno accademico 2016/2017
- Codice dell'attività didattica
- LIN0211_0
- Docente
- Giovanni Ronco (Titolare del corso)
- Corso di studi
- COMUNICAZIONE INTERNAZIONALE PER IL TURISMO (Magistrale)
- Anno
- 2° anno
- Tipologia
- Caratterizzante
- Crediti/Valenza
- 9
- SSD dell'attività didattica
- L-FIL-LET/12 - linguistica italiana
- Modalità di erogazione
- Tradizionale
- Lingua di insegnamento
- Italiano
- Modalità di frequenza
- Facoltativa
- Tipologia d'esame
- Orale
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
L’insegnamento di LINGUISTICA ITALIANA MAGISTRALE rientra nell’ambito della formazione linguistica magistrale.
L'insegnamento di LINGUISTICA ITALIANA MAGISTRALE, destinato agli studenti de corso di studio in Comunicazione internazionale per il Turismo (LM 38) si propone di affiancare gli aspetti più specifici del corso, fornendo una preparazione culturale con riferimento a un bene immateriale quale è un codice linguistico presente in una determinata area geografica, sia esso una lingua standard (l'italiano), una varietà diatopica (l'italiano regionale), un codice altro (il dialetto): costituisce insomma un valore aggiunto di un Dipartimento umanistico, relativamente all'organizzazione e promozione dell'attività turistica. La scelta del caso Piemonte è dovuta alla presa d'atto del forte radicamento territoriale del CdS sia per quanto riguarda gli studenti iscritti sia per quanto riguarda le attività di tirocinio e di laboratorio afferenti al CdS, oltre i contenuti di molti insegnamenti.
- Oggetto:
Risultati dell'apprendimento attesi
Al termine del corso lo studente dovrà
- dimostrare di conoscere la realtà sociolinguistica dell'Italia, eventualmente integrata con il confronto di altre situazioni europee;
- di saper collocare in una prospettiva critica l'opposizione lingua vs. dialetto;
- di aver compreso che cosa s'intende con 'italiano regionale' con esemplificazioni;
- di conoscere la storia del Piemonte 'sub specie linguistica';
- di essere consapevoli delle varietà presenti sul territorio piemontese e degli ambiti territoriali su cui insistono;
- di possedere una sia pur sommaria conoscenza degli aspetti legislativi in materia di tutela della minoranze linguistiche in Italia.In generale lo studente dovrà dimostrare di conoscere gli argomenti del corso e una buona comprensione degli stessi, nonché di avere la capacità di applicare tale conocenza ad ambiti non strettamenti inerenti al programma d'esame, anche con una qualche autonomia di giudizio, con particolare riferimento al vissuto quotidiano.
- Oggetto:
Modalità di insegnamento
Lezioni frontali per complessive 54 ore suddivise in 6 ore settimanali, distribuite su 3 giorni
- Oggetto:
Modalità di verifica dell'apprendimento
Le conoscenze saranno verificate attraverso un colloquio orale con domande riguardanti gli argomenti previsti nel programma del corso. La preparazione sarà considerata adeguata (con votazione espressa in trentesimi), se lo studente dimostrerà
- capacità espositiva (incluso l'uso corretto della lingua italiana);
- uso appropriato della terminologia specialistica (lessico disciplinare);
- acquisizione dei contenuti oggetto dell'insegnamento..- Oggetto:
Programma
A)-Lingua vs, dialetto
-Alle origini della varietà linguistica italiana
-La varietà linguistica italiana oggi
-Il repertorio linguistico italiano
- La classificazione dialettale
-L’italiano regionale; definizione, le sue varietà
-Caratteristiche dell’italiano parlato nelle diverse regioni
B) –Cenni di storia del Piemonte con particolare attenzione agli aspetti linguistici
- La partizione dialettale della Regione
-Toponimia e antroponimia
- Legge 482 sulla tutela delle minoranze linguistiche e storiche: emblematicità del caso PiemonteTesti consigliati e bibliografia
- Oggetto:
TESTI CONSIGLIATI
A) - C. Marcato, Dialetto, dialetti e italiano, Bologna, Il Mulino, 2007.
F: Avolio, “Lingue e dialetti d’Italia”, Roma, Carocci, 2009.
N: De Blasi, geografia e storia dell’italiano regionale, Bologna, Il Mulino, 2014.
C. Marcato, Nomi di persona, nomi di luogo. Introduzione all’onomastica italiana, Bologna, Il Mulino, 2009.
F. Toso, Le minoranze linguistiche in Italia, Bologna, Il Mulino, 2008.
B) -T. Telmon, “Areallinguistik II. Piemont / Aree linguistiche II. Piemonte”, in Lexikon der Romanistischen Linguistik (LRL), vol. IV, Tübingen, Max Niemeyer Verlag, 1988, pp. 469-485.
T. Telmon, Le minoranze linguistiche in Italia, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 1992.
C. Marazzini, “Il Piemonte e la Valle d’Aosta”, in L’italiano nelle regioni: lingua nazionale e identità regionali, a cura di F. Bruni, Torino, UTET, 1992, pp. 1-44.
C. Marazzini, “Il Piemonte e la Valle d’Aosta”, in L’italiano nelle regioni: testi e documenti, a cura di F. Bruni, Torino, UTET,1994, pp. 1-54.
T. Telmon, Piemonte e Valle d’Aosta, Roma-Bari, Laterza, 2001.
G. P. Clivio, “Il Piemonte”, in I dialetti italiani: storia, struttura, uso, a cura di M. Cortelazzo et alii, Torino, UTET, 2002, pp. 151-195.
E. Allasino, C. Ferrier, S. Scamuzzi, T. Telmon, Le lingue del Piemonte,IRES Piemonte, 2007.
C. Marazzini, “Storia linguistica di Torino”. Roma, Carocci, 2012- Oggetto:
Note
Gli studenti non frequentanti potranno sostenere l'esame, studiando due testi a scelta per ciascuna delle due sezioni A) e B) della bibliografia.
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